Il pleuvait toujours

Nei suoi lavori, Aline d’Auria propone il tema dell’autoritratto utilizzando due supporti diversi ma strettamente correlati nella sua opera. Due trittici di fotografie (“Se le dicessi” del 2009 e “Territoires” del 2008) in cui l’io appare centrale e fortemente connesso ad un ambiente, un oggetto, una persona, tutti in qualche modo evocatori di ricordi, momenti vissuti a contatto con una natura, tanto selvaggia ed estraniante, quanto portatrice di un messaggio segreto per il soggetto che ha deciso di immortalare i “suoi” luoghi. Lo stesso fil rouge appare anche nel video (“Se domani dovessi morire” del 2006), in cui di volta in volta il gesto, il gioco, la paura, i sogni dei protagonisti delle cinque sequenze, presenti fisicamente per raccontarli in immagine e con le rispettive voci, rievocano la dimensione mitica dell’infanzia. Indipendentemente dal supporto prescelto, l’artista utilizza l’autoritratto per esplorare i luoghi di riferimento (fisici e mentali) della storia personale dell’io che emerge da un paesaggio, da un anello, da un piccolo rituale d’infanzia…


Romina Lara, Novembre 2010